Dieta per Sovrappeso e Obesità

La dieta per contrastare Sovrappeso ed Obesità è sicuramente la più richiesta. Queste patologie sono infatti in costante aumento in tutto il mondo, in particolar modo negli ultimi quaranta anni. Il problema è grave sia nei paesi del ricco occidente industrializzato, sia nei paesi in via di sviluppo.
In Italia, secondo i dati più recenti, oltre il 35% della popolazione adulta è in sovrappeso e circa il 10% è obeso. Esiste una notevole differenza tra le regioni del nord, con valori più bassi, in particolar modo Trentino e Valle d’Aosta, e quelle del sud, dove si raggiungono valori molto elevati, specie in Campania, Abruzzo, Puglia, Molise e Sicilia.
Il problema è grave anche tra i bambini: circa il 20% sono sovrappeso, mentre gli obesi sono intorno al 10%. La situazione è peggiore al sud, con punte molto elevate in Molise, Campania e Calabria, regioni dove il totale della popolazione giovanile sovrappeso e obesa è superiore al 40%.
La WHO (World Health Organization) considera obesità e sovrappeso come uno tra i 10 principali fattori di rischio per la salute e valuta che siano tra le cause di oltre l’80% dei casi di diabete di tipo II, del 55% dei casi di ipertensione, del 33 % delle malattie ischemiche.
In Italia, secondo i dati più recenti, oltre il 35% della popolazione adulta è in sovrappeso e circa il 10% è obeso. Esiste una notevole differenza tra le regioni del nord, con valori più bassi, in particolar modo Trentino e Valle d’Aosta, e quelle del sud, dove si raggiungono valori molto elevati, specie in Campania, Abruzzo, Puglia, Molise e Sicilia.
Il problema è grave anche tra i bambini: circa il 20% sono sovrappeso, mentre gli obesi sono intorno al 10%. La situazione è peggiore al sud, con punte molto elevate in Molise, Campania e Calabria, regioni dove il totale della popolazione giovanile sovrappeso e obesa è superiore al 40%.
La WHO (World Health Organization) considera obesità e sovrappeso come uno tra i 10 principali fattori di rischio per la salute e valuta che siano tra le cause di oltre l’80% dei casi di diabete di tipo II, del 55% dei casi di ipertensione, del 33 % delle malattie ischemiche.
L'organismo, per mantenere un buono stato di salute e per poter funzionare al meglio, ha bisogno nel lungo termine di una dieta bilanciata in cui tutti i macronutrienti, ossia carboidrati, grassi e proteine, e tutti i micronutrienti, cioè vitamine, minerali, fibre e sostanze fitochimiche, siano presenti nelle giuste proporzioni, poiché ognuno di essi svolge una funzione diversa.
Una dieta può essere definita corretta solo se risulta soddisfacente sia dal punto di vista quantitativo (vale a dire se garantisce l'apporto di energia e di ogni singolo nutriente nelle giuste quantità), sia dal punto di vista qualitativo; non è sufficiente, infatti, garantire le giuste quantità di nutrienti se dal punto di vista qualitativo ci sono degli errori nella scelta degli alimenti da consumare. Nessun alimento deve essere considerato pericoloso per la salute, purché venga consumato con la giusta frequenza nell'arco della settimana. Variare il più possibile la propria alimentazione permette di introdurre tutti i nutrienti necessari senza andare incontro alle possibili conseguenze che l’abuso di qualsiasi alimento può portare.
Applicando i principi della Medicina basata sull’Evidenza, impiego il mio giudizio professionale per adattare la migliore evidenza fornita dalla ricerca alla situazione clinica e personale del singolo paziente, sempre secondo le indicazioni fornite dalle linee guida nazionali e internazionali. Alla base del programma terapeutico nutrizionale c’è la valutazione dello stato nutrizionale, dello stato clinico e degli esami del sangue relativi allo stato glicometabolico.
Durante la visita valuto le conoscenze e le abilità del paziente relative alla malattia e alla sua autogestione; identificando obiettivi nutrizionali personalizzati ed imposto il piano nutrizionale secondo criteri educativi, ma mai trascurando opinioni e necessità del paziente stesso. Non adotto un metodo fisso e sempre standard di prescrizione dietetica, perché la terapia nutrizionale messa in atto dipende da diversi fattori, in genearale dopo il colloquio faccio delle proposte terapeutiche e insieme alla paziente decidiamo quella da adottare. Si può spaziare da una dieta mediterranea, ad un iperproteica, alla chetogenica, ad una ciclizzazione dei carboidrati, etc. Qualsiasi terapia dietetica si adotti deve essere modificata con criteri ben precisi fino ad arrivare ad una dieta bilanciata e sana che permetta alla persona di mantenere i risultati stabili nel tempo.
Ad ogni controllo monitoro l’adesione terapeutico del paziente al piano nutrizionale e valuto i risultati, per apportare in caso di necessità i giusti cambiamenti alla terapia.
Una dieta può essere definita corretta solo se risulta soddisfacente sia dal punto di vista quantitativo (vale a dire se garantisce l'apporto di energia e di ogni singolo nutriente nelle giuste quantità), sia dal punto di vista qualitativo; non è sufficiente, infatti, garantire le giuste quantità di nutrienti se dal punto di vista qualitativo ci sono degli errori nella scelta degli alimenti da consumare. Nessun alimento deve essere considerato pericoloso per la salute, purché venga consumato con la giusta frequenza nell'arco della settimana. Variare il più possibile la propria alimentazione permette di introdurre tutti i nutrienti necessari senza andare incontro alle possibili conseguenze che l’abuso di qualsiasi alimento può portare.
Applicando i principi della Medicina basata sull’Evidenza, impiego il mio giudizio professionale per adattare la migliore evidenza fornita dalla ricerca alla situazione clinica e personale del singolo paziente, sempre secondo le indicazioni fornite dalle linee guida nazionali e internazionali. Alla base del programma terapeutico nutrizionale c’è la valutazione dello stato nutrizionale, dello stato clinico e degli esami del sangue relativi allo stato glicometabolico.
Durante la visita valuto le conoscenze e le abilità del paziente relative alla malattia e alla sua autogestione; identificando obiettivi nutrizionali personalizzati ed imposto il piano nutrizionale secondo criteri educativi, ma mai trascurando opinioni e necessità del paziente stesso. Non adotto un metodo fisso e sempre standard di prescrizione dietetica, perché la terapia nutrizionale messa in atto dipende da diversi fattori, in genearale dopo il colloquio faccio delle proposte terapeutiche e insieme alla paziente decidiamo quella da adottare. Si può spaziare da una dieta mediterranea, ad un iperproteica, alla chetogenica, ad una ciclizzazione dei carboidrati, etc. Qualsiasi terapia dietetica si adotti deve essere modificata con criteri ben precisi fino ad arrivare ad una dieta bilanciata e sana che permetta alla persona di mantenere i risultati stabili nel tempo.
Ad ogni controllo monitoro l’adesione terapeutico del paziente al piano nutrizionale e valuto i risultati, per apportare in caso di necessità i giusti cambiamenti alla terapia.