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14 Dicembre 2020La disfagia è il termine medico per definire la difficoltà di passaggio dei cibi e delle bevande dalla bocca fino allo stomaco.
I disturbi della deglutizione si stima riguardino circa l’8% della popolazione mondiale e la percentuale sale all’11-16% negli anziani.
Esistono principalmente due tipologie di disfagia:
A) disfagia orofaringea:difficoltà ad iniziare la deglutizione e far passare il cibo dalla bocca all’esofago.
B) disfagia esofagea:difficoltà nel passaggio del cibo nell’esofago.
La disfagia è spesso provocata da un disturbo, una sindrome o una malattia che colpisce i nervi e i muscoli di lingua, bocca o gola che portano a difficoltà di coordinazione e/o controllo della deglutizione.
In genere, i sintomi della disfagia possono avere sia manifestazioni fisiche sia manifestazioni comportamentali.
Tra le manifestazioni fisiche, è necessario prestare attenzione a :
- Tosse durante e dopo la deglutizione
- Eccessiva salivazione
- Sensazione di soffocamento durante o dopo la deglutizione
- Voce “umida” immediatamente dopo la deglutizione
- Fuoriuscita di cibo dal naso
- Rigurgito di cibo non digerito
Le manifestazioni comportamentali, invece, riguardano:
- Lentezza e fatica a deglutire
- Il cambio (improvviso o graduale) delle proprie abitudini alimentari
- Mancanza di appetito
- Evitare cibi o bevande specifici che prima non si evitavano
- Desiderio di isolarsi durante i pasti
Spesso la disfagia può portare a uno stato di malnutrizione e/o disidratazione, oltre a influire negativamente sullo stato emotivo del soggetto. Nei casi più gravi la disfagia può provocare anche problemi respiratori (polmoniti in particolare), in seguito a ingresso nei polmoni di parti di cibo o liquidi.
In caso di dubbio, o se noti la presenza di una di queste manifestazioni, parlane con un operatore sanitario.
Consigli su come gestire la disfagia
Per affrontare i problemi di deglutizione ci sono però alcuni consigli che si possono seguire e che riguardano principalmente l’alimentazione e la postura da tenere durante i parti.
COSA FARE?
✅ Alcuni cibi e liquidi possono causare problemi a chi soffre di disfagia. Per ridurre il rischio di aspirazione nelle vie respiratorie e soffocamento, potrebbe essere consigliabile e/o necessario modificare la consistenzadi cibo e bevande.
✅I liquidi possono essere addensati utilizzando polveri addensanti per ottenere i vari livelli di densità
✅I cibi solidi possono essere sottoposti a frullatura, omogenizzazione, passatura, centrifugazione o cottura.
✅Per quanto riguarda gli aspetti posturali, è consigliabile mangiare in posizione il più possibile comoda e verticale e tenere il collo ben allungato ma il mento piegato verso il petto.
✅Frazionare l’alimentazione in 5-6 pasti/die (colazione, pranzo, cena, 2 spuntini)
✅Arricchire le preparazioni aggiungendo burro, olio, mascarpone, panna, besciamella, maionese, salse varie.
✅Aumentare l’utilizzo di zucchero, miele, sciroppi.
✅Aumentare l’apporto proteico aggiungendo alla pietanza uova, latte e derivati (formaggi non filanti) , carne e pesce frullati
✅Evitare cibi irritanti, piccanti e superalcolici, che possono provocare tosse.
✅NON assumere alimenti a doppia consistenza, es. pastina in brodo, minestra a pezzettini, caffè latte con il pane.
✅Sono consigliabili alimenti che NON tendano a sbriciolarsi o frammentarsi. Sono quindi da evitare tutti gli alimenti che possono provocare tale fenomeno (cracker, grissini, biscotti, pastina in brodo, riso, frutta secca). Attenzione anche ai legumi.
✅Quando necessario utilizzare alimenti supplementari in commercio (liquidi, polvere, cremosi).
✅Mangiare in ambiente tranquillo, privo di distrazioni. NON parlare durante il pasto, non guardare la TV. Mangiare lentamente.
✅Se si utilizza il cucchiaio, portatelo alle labbra del paziente dal basso, e servitegli bocconcini piccoli. Mettete il cibo al centro della bocca, sulla parte anteriore della lingua, a 1/3, spingere la lingua verso il basso, per evitare che si rovesci in dietro. Assicurarsi che il paziente abbia ingerito il boccone precedente prima di passare al successivo. In caso di tosse . . . aspettare a riprendere l’alimentazione fino alla ripresa del controllo volontario della coordinazione respiratoria e della deglutizione.
✅Durante il pasto eseguire dei colpi di tosse volontari, ad intervalli regolari allo scopo di liberare le vie aeree superiori dalla presenza di un eventuale residuo alimentare.
✅Sono preferibili le preparazioni fredde o calde che stimolano la deglutizione. Quando la temperatura è simile a quella corporea non stimola la percezione del boccone durante le diverse fasi della deglutizione, occorre quindi scegliere temperature più calde o più fredde di 36-37°C.
✅Limitare l’uso di farmaci sedativi della tosse.
✅In caso di stanchezza interrompere immediatamente il pasto. Dopo il pasto bisognerebbe stare seduti almeno 20 minuti.